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Internet e cervello: l’influenza sulle nostre capacità cognitive

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L’uso di Internet può avere effetti acuti e sostenuti a livello cerebrale e sulle nostre capacità cognitive di attenzione, memoria e interazione sociale. In un mondo in cui siamo costantemente connessi e perennemente “online” è impossibile non credere che questo massiccio uso di internet non abbia alcuna conseguenza sulla nostra persona.

Internet è la forma di tecnologia più diffusa e rapidamente adottata della storia dell’umanità. Nell’arco di poche decadi, l’uso di Internet ha completamente reinventato il modo in cui ricerchiamo informazioni, godiamo di forme di intrattenimento e gestiamo le nostre relazioni. Con l’avvento più recente degli smartphone, l’accesso a Internet è diventato portatile e può essere effettuato ovunque, permeando in modo ancora maggiore la vita quotidiana degli utenti.

A fronte di una diffusione sempre più capillare di questo tipo di tecnologia, il suo impatto sulle nostre capacità cognitive e sul nostro sviluppo cerebrale non è ancora stato chiarito. In un recente studio condotto a livello internazionale da ricercatori provenienti dall’Università di Western Sydney, dall’Università di Harvard, dal King’s College, dall’Università di Oxford e dall’Università di Manchester è stato evidenziato che l’uso di Internet può avere effetti acuti e sostenuti a livello cerebrale e sulle nostre capacità cognitive, in particolare su quelle attentive, mnestiche e sulle interazioni sociali.

Gli effetti di internet su: attenzione, memoria e relazioni sociali

La review è stata condotta aggregando studi recenti di ambito psicologico, psichiatrico e di neuroimaging, arrivando a realizzare un modello revisionato relativo all’influenza di Internet sul nostro cervello e sulle nostre capacità cognitive.

Per quanto riguarda le capacità attentive i ricercatori, tramite le numerose ricerche prese in esame, hanno evidenziato che il flusso ininterrotto di stimoli e notifiche a cui sono sottoposti coloro che utilizzano Internet favorisce un mantenimento costantemente diviso dell’attenzione. Tale tendenza riduce il nostro span attentivo e rende più difficile il mantenimento della concentrazione su un singolo compito. I comportamenti di controllo caratterizzati da una frequente e rapida verifica della presenza di nuove informazioni in arrivo provenienti da notizie, social media e contatti personali sono infatti risultati essere rinforzati a livello cerebrale attraverso il sistema cortico-striatale dopaminergico, il quale risulta coinvolto nei comportamenti legati alla dipendenza.

Le capacità mnestiche sono risultate a loro volta influenzate dall’utilizzo di Internet: la notevole mole di informazioni e fatti a disposizione degli utenti ha infatti un impatto significativo sulle modalità tramite le quali la conoscenza viene rievocata, immagazzinata e valutata. I ricercatori hanno evidenziato come Internet venga frequentemente utilizzato come una forma di memoria esterna, rendendo più semplice per gli utenti rievocare dove l’informazione è stata reperita a discapito di un ricordo accurato dei contenuti effettivi di tale informazione.

L’avvento delle nuove tecnologie ha inoltre alterato drasticamente l’opportunità di interazioni sociali e il contesto in cui tali interazioni hanno luogo, influenzando in modo significativo anche il concetto di sé e l’autostima degli utenti. Le interazioni sociali online sono risultate elicitare le stesse risposte delle relazioni reali a livello neurocognitivo, coinvolgendo aree cerebrali analoghe relative alla cognizione sociale, quali ad esempio l’amigdala. Tali ricerche evidenziano come le relazioni sociali online vengano elaborate in modo molto simile rispetto a quelle che hanno luogo offline, mettendo in luce le implicazioni significative delle interazioni tecnologicamente mediate per comprendere la socialità umana.

Conclusioni e prospettive future

I risultati della review rendono evidente la necessità di approfondire e ampliare ulteriormente gli studi relativi all’impatto del mondo digitale sulla salute mentale, sul funzionamento cerebrale e cognitivo, in particolare concentrandosi sulle differenze di tale influenza in base alla fascia d’età degli utenti.

La priorità emergente per l’ampliamento del corpus di ricerca è infatti la determinazione degli effetti dell’uso sostenuto dei media online sullo sviluppo cognitivo e cerebrale durante l’infanzia e l’adolescenza, in quanto l’attenzione dei ricercatori è stata concentrata principalmente su utenti di età adulta.

Per saperne di più clicca qui.

Autore: Giulia Giribono

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